1978

Syrens of Jupiter, The Olimpians

Ho dentro la Grecia a causa di una frattura…

Il primo viaggio all’estero dei miei genitori fu un regalo fatto da un fornitore a mio papa, nel 78.

Credo fosse la prima volta che prendevano l’aereo. Destinazione Atene e isole limitrofe.

Sul finire di Giugno, chiuse le scuole, per una settimana, mi lasciarono con mio fratello dai nonni.

Ricordo che passai giorni spensierati con mio nonno a girar per sentieri.

Mi portó persino sul Monte Altare, che era altissimo per me a otto anni.

I miei tornarono a casa sorridenti come raramente li ho rivisti e con un piccolo souvenir per noi.

Un paio di magliette, comprate in un bazar a cui era rimasto incollato un odore di spezie e incenso.

Due t-shirt identiche: cotone bianco grosso, a girocollo con una semplice cartina geografica della Grecia e sopra una scritta Hellas, tutto multicolore. Bellissime, a otto anni.

Le indossammo subito, i miei raramente ci facevano regali, era una festa.

Euforici cominciammo a correre attorno al piccolo giardino di ghiaia. Nell’entusiasmo presi sulle spalle mio fratello: via al galoppo con lui in groppa.

Maldestramente dopo qualche metro inciampai e mi ruppi un braccio. Frattura, gesso e fermo per tre settimane… accidenti.

Di quei giorni di immobilismo forzato ho netto il ricorso del racconto della Grecia dei miei: delle macellerie a cielo aperto, del frastuono della città, delle centinaia di motorini al semaforo, del lussuoso Hotel in Piazza Omonia, della maestosità del Partenone, del Sirtaki nelle taverne, dello strano liquore all’anice che gli offrivano per digestivo, di Capo Sunion e della visita in barca alle isole di Egina e Poros.

Le isole. Me le indicavano sulla maglietta. Due puntini minuscoli…

Ma nella mia maglietta io vedevo tante isole… erano tantissime… colorate e di ogni forma… chissà se erano tutte abitate… quante spiagge potevano avere… quanti navi potevano solcare quel mare così grande… fantasticavo ore sul come raggiungerle tutte, inebriato da colori e odori solo immaginati.

La Grecia mi è arrivata così e mi è rimasta dentro.

Questo è il ricordo più netto della mia infanzia.

Nell’estate del 78, quella di Papa Luciani, io mi innamoravo perdutamente di un luogo affascinante che non conoscevo affatto; grazie ai racconti dei miei genitori, ad una maglietta colorata ed a una sfortunata frattura di radio e ulna…

Tolsi il gesso a settembre, prima delle vacanze in Toscana.

La maglietta invece non la tolsi mai… ancora oggi ogni estate immagino di indossarla, e viaggio cercando di raggiungere e unire tutti quei punti sulla cartina multicolore.